Senza un segnavia, ringrazio il GPS

Domenica scorsa ho fatto un giro sulla “via dei Monti Lariani” un trekking piuttosto noto qui delle prealpi lombarde, anche se la sua linea non particolarmente pulita non gli consente di restare sempre in quota, nella sua prima parte è paesaggisticamente molto interessante e come ho avuto modo di verificare domenica anche ricco di fauna alpina, cavalli allo stato semi brado, un capriolo, mantidi religiose e a detta della Signora del Rifugio Murelli, anche un branco di lupi!!!

La giornata era purtroppo tutt’altro che serena, direi che è già stato un miracolo non prendere acqua, tutto il giro si è svolto tra la nebbia e la nebbia molto fitta!

Fortunatamente, come è ormai mia abitudine, avevo precaricato il percorso su un GPS da polso, non cartografico che uso per seguire la strada ed evitare di perdere troppo tempo di fronte a bivi mal segnalati.

 

Ed è proprio di malsegnalazione che voglio parlare oggi o meglio direi di Assenza di Segnalazione.

 

Abbiamo camminato per circa 17 chilometri e lungo tutto il percorso abbiamo incontrato un solo cartello segnaletico! L’unica eccezione sono stai i cartelli messi dai rifugisti per indicare rispettivamente il rif. Bugone e il Murelli, a parte questi, buio totale!

Perfino in prossimità del bivio che sale verso il monte San Bernardo e il Monte Colmegnone non c’è traccia di un cartello, nessun segnavia sui sassi, niente di niente e oltretutto il sentieor è in pessime condizioni e quasi invisibile in diversi tratti.

Se non avessi avuto il GPS, con la nebbia che impediva di vedere oltre i 10 metri, forse starei ancora gironzolando senza meta sulla via dei monti lariani.

Purtroppo questa situazione in Lombardia è abbastanza diffusa, fatta eccezione per la provincia di Sondrio, in cui ho soggiornato 2 anni fa e quella di Bergamo, da cui manco da un po di tempo e quindi non so dire se abbiano fatto investimenti in merito, per il resto le province di Lecco e Como sono davvero un disastro.

 

Inutile dire quale peccato e quale mancata occasione sia questa. A testimonianza di questa situazione, c’è il bassissimo numero di escursionisti non della zona che frequentano la fascia prealpina comasca e lecchese. È piuttosto raro incontrare escursionisti “stranieri”, perché la scarsissima e pessima segnaletica non aiuta certo il turismo!

 

Non sarebbe ora di investire seriamente in questa importante risorsa???

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