Trekking

L’escursione di una giornata ci permette di ridare ossigeno ai nostri polmoni e anche alla nostra mente, spesso è quello che ci fa stringere i denti per arrivare al weekend con la consapevolezza che calzeremo i nostri fidati scarponi e lasceremo noia, stress e pensieri, giù nelle terre basse.

I trekking però sono un’altra cosa, si punta dritto in alto e tutto resta alla nostre spalle, ci culliamo nella consapevolezza che ci addormenteremo in un rifugio o in un bivacco e la mattina seguente ci rimetteremo ancora in cammino, sulle tracce di un percorso che abbiamo minuziosamente studiato sulle cartine e che si snoda tra cime, colli, creste e alpeggi, dove incontreremo poca gente ma la sentiremo subito amica, vivremo quel meraviglioso senso di abbandono sapendo che tutto quello che ci serve è “inzainato” sulle nostre spalle, tutto il resto è libertà, autentica, primordiale, assoluta.

Le premesse sono strepitose, ma ovviamente serve un minimo di preparazione, le regole generali della montagna non cambiano, controllare il percorso, controllare il meteo, essere certi della propria forma fisica in vista di più giorni di cammino eccetera.

Ricordiamoci sempre di avvisare il gestore del rifugio sul nostro itinerario, e magari telefonare e prenotare per essere certi di trovare un letto libero!

Posso però aggiungere qualche consiglio specifico, uno su tutti, evitate l’effetto camper, ovvero, per citare il compianto Gigi Reder in Fracchia contro Dracula “io senza le mie piccole comodità non viaggio!”. Ecco, le piccole comodità è meglio lasciarle a casa perché ogni singolo oggetto che metterete nello zaino sarà peso sulle vostre spalle, quindi è meglio puntare all’essenziale e pazienza se le magliette che mettiamo non sono proprio profumatissime, in rifugio facciamoci una bella doccia e godiamoci il momento, per il resto concentriamoci sulla camminata e non sulla presentabilità.

Ovviamente è corretto tenere conto anche della durata del trekking e in quel caso…. Pensare al contrario, più un trekking è lungo, più leggero deve essere lo zaino!

Se poi ci si muove in ambiente che richiede l’uso di corde, imbraghi e altre attrezzature il discorso della leggerezza diventa ancora più drastico, bisogna favorire in ogni caso il materiale tecnico a scapito delle magliette e delle calze di ricambio!

Entrando nei dettagli dei trekking di cui parlerò, non userò mai la classificazione T oppure E, ma assegnerò a tutte le teppe come livello minimo EE, questo perché ritengo che un trekking deve essere preso sempre in considerazione nel suo insieme, è vero che una tappa intermedia può essere tecnicamente molto facile, ma va tenuto presente che magari quella tappa arriva dopo tre giorni particolarmente duri, inoltre fattori esterni come le condizioni meteo o eventuali problemi fisici possono complicare le cose, per questo motivo ritengo che ogni singola tappa debba essere classificata e di conseguenza trattata come una EE.