Le montagne create da Tolkien

Uno scrittore che deve narrare una storia ha molti problemi da affrontare, oltre la trama, deve creare personaggi accattivanti, e uno scenario credibile in cui farli vivere, se poi la storia che deve essere creata è una saga che abbraccia centinaia di anni e un intero continente, allora è necessario dare fondo alla fantasia e creare da zero un mondo nuovo.

Proprio come fece Tolkien quando creò la terra di mezzo, con i suoi eroi, i mostri, le avventure e la sua propria geografia.

Ed è proprio la geografia di questa terra che ci interessa, perché lo scrittore inglese non ha lesinato in quanto a montagne e molte di queste rappresentano anche dei punti molto importanti nelle vicende di hobbit, elfi, nani e orchi.

Ecco quindi di seguito un piccolo atlante delle montagne della terra di mezzo con qualche piccolo cenno storico per ognuna di loro!


Amon Anwar (termine Sindarin per Colle della Riverenza), in origine chiamato Eilenaer e successivamente Halifirien (termine Rohirric per Montagna Sacra) È un luogo dove si svolsero molti importanti eventi nella storia di Gondor, e costituiva inizialmente il centro del regno. L'altura di Amon Anwar si innalzava nel mezzo di una foresta, che cingeva i piedi stessi della montagna. Pur essendo stato in origine il centro fisico e geografico del reame di Gondor, il colle di Amon Anwar venne soprattutto considerato un centro spirituale.


Caradhras, chiamato anche Cornorosso (traduzione italiana del nome in Sindarin), e conosciuto nella lingua dei Nani come Barazinbar, è uno dei più imponenti picchi delle Montagne Nebbiose. Si trova al di sopra del Passo Cornorosso, l'unico sentiero in superficie conosciuto attraverso le Montagne Nebbiose da Gran Burrone fino alla Breccia di Rohan. Insieme al Celebdil e al Fanuidhol, il Caradhras è una delle tre Montagne di Moria, al di sotto delle quali il grande palazzo Nanico di Khazad-dûm venne costruito. Al di sotto del limite delle nevi perenni, il Caradhras è descritto come avente versanti di un rosso scuro, come macchiati di sangue, che è forse l'origine del suo nome.

Il Caradhras è la più settentrionale delle Montagne di Moria. Le miniere di mithril, su cui la ricchezza di Khazad-dûm fu fondata, si estendevano gradualmente a nord sotto il Caradhras. Fu qui che i minatori trovarono il Flagello di Durin, il Balrog di Moria.

Il Caradhras per secoli ebbe una cattiva reputazione, guadagnando il nome "il Crudele". Gimli disse che il Caradhras portava quel nome prima che Sauron fosse conosciuto in quella zona, e provava antipatia sia per Elfi che per Nani.

Il Passo Cornorosso originariamente collegava l'antico reame Noldorin di Eregion nell'ovest alla Valle dei Rivi Tenebrosi e quindi alla Valle dell'Anduin nell'est. Dopo la distruzione dell'Eregion nella Guerra tra gli Elfi e Sauron, questo passo fu usato più che altro nei viaggi degli Elfi tra Lórien e l'Eriador. Gli Hobbit usarono questo passo durante la loro migrazione dai Campi Iridati verso Eriador. Il Passo Cornorosso è notoriamente infido, divenendo noto in particolare per il rapimento da parte degli Orchi della moglie di Elrond, Celebrían. Successivamente il tentativo da parte dei Nove Viandanti di attraversare il passo quasi finì in disastro durante una tempesta di neve. Oltre alla tempesta stessa, subirono il rumore angosciante del vento come una barriera di pietre, dove per poco non vennero intrappolati sotto cumuli di neve. In particolare Gimli, così come Boromir e un po' meno Aragorn, attribuirono questa combinazione di minacce alla malizia del Caradhras.


Celebdil, o Argentacuspide (in Khuzdul Zirak-zigil). Al suo interno si trovano le caverne di Moria. Sulla sua sommità si trova la torre di Durin, dove Gandalf combatté contro il Flagello di Durin, un Balrog di Morgoth.

In una lettera del 1968, Tolkien identifica la svizzera Silberhorn come gli apparve campeggiando vicino Mürren, nel 1911, come «l'Argentacuspide dei miei sogni».


Gli Echoriath o Monti Cerchianti si trovano nel Beleriand settentrionale, vicino agli Ered Wethrin.

Gli Echoriath formavano una naturale cerchia di roccia, chiudendo così la valle più tardi chiamata Tumladen, dove gli Elfi costruirono la Città Celata di Gondolin. Un sentiero nascosto attraverso gli Echoriath, la Via di Fuga, costituiva l'unica via d'accesso alla città, una strada protetta da sette cancelli.

Agli Echoriath è intitolata la catena degli Echoriath Montes su Titano.


Gli Ephel Dúath o Montagne dell'Ombra sono una catena di montagne a difesa delle terre occidentali e meridionali di Mordor. Il loro nome Sindarin significa letteralmente "Cinta d'Ombra".

Al Morannon (il Cancello Nero) si incontrano con gli Ered Lithui, in modo che le due catene isolino efficacemente Mordor, su tre lati, dall'invasione.

Il Passo di Cirith Ungol attraversa gli Ephel Dúath dalle Scale di Cirith Ungol dietro Minas Morgul fino alla Torre di Cirith Ungol.

Anche la fortezza di Durthang era situata negli Ephel Dúath.


Gli Ered Gorgoroth ("I Monti di Terrore") sono una catena montuosa nel nord della Terra di Mezzo, durante la Prima Era.

Gli Ered Gorgoroth erano il confine a sud dell'altopiano di Dorthonion, e separava il Dorthonion e le pianure settentrionali di Ard-galen dal Beleriand vero e proprio.

Furono così chiamate dai Sindar del Doriath dopo che il ragno gigante Ungoliant ne fece sua temporanea dimora, e vi producesse diversi ragni malvagi, i quali tessero ragnatele così fitte che non lasciavano passare la luce, e tutto l'ambiente ne fu avvelenato.

A sud di Gorgoroth si distendeva la landa deserta di Nan Durgotheb (la Valle dell'Orrenda Morte).

Il Gorgoroth non aveva sentieri conosciuti, e anche gli orchi di Morgoth evitavano la zona e ne stavano alla larga. In tutta la Prima Era si racconta che solo Beren figlio di Barahir abbia passato la catena montuosa, ma non parlò mai del suo terribile viaggio.

Come il resto del Belierand, anche il Gorgoroth scomparve sotto le acque del mare durante la Guerra d'Ira, mentre solo l'altopiano di Dorthonion sopravvisse come isola di Tol Fuin.


Gli Ered Lithui Il cui nome originale è in Sindarin, e significa "Montagne di Cenere". Per questo motivo gli Ered Lithui sono anche detti Monti Cenere; tale soprannome è stato attribuito loro a causa del loro colore grigiastro e per il cielo cinerino che il viaggiatore, venendo da nord, scorge oltre le cime, dovuto alla grande attività del vicino Monte Fato.

Gli Ered Lithui sono i monti che formano la barriera settentrionale del regno di Mordor, che proteggevano naturalmente la torre di Barad-dûr fino alla sua caduta, la quale sorgeva su una cima interna. I loro gioghi si ergono a delimitare a sud i confini delle Paludi Morte e del Dagorlad. È al loro estremo, infine, che si colloca il Morannon, o Nero Cancello, che li collega agli Ephel Dúath.


Gli Ered Lómin Costituiscono il limite occidentale dello Hithlum. Nascosto in queste montagne vi era Cirith Ninniach (Crepaccio dell'Arcobaleno), sorvegliato dalla Porta dei Noldor (Annon-in-Gelydh).


Gli Ered Luin o Monti Azzurri, conosciuti anche come Ered Lindon si trovano ad ovest dell'Eriador, nella Terra di Mezzo.

Durante la Prima Era, gli Ered Luin costituivano una catena non interrotta di monti che separavano l'Eriador dal Beleriand. Sette fiumi vi nascevano e scorrevano nella parte occidentale, e la terra dove questi fiumi scorrevano era nota come Ossiriand, e più tardi come Lindon, quindi le montagne venivano riferite anche come Ered Lindon. Le città dei Nani di Belegost e Nogrod erano situate su questi monti.

La catena di monti fu spezzata durante la guerra dei Valar contro Morgoth, e a metà di questa giunse il mare, creando una nuova foce per il fiume Lhûn. A metà della spaccatura, dove il Lhûn incontrava il mare, vennero costruiti i Porti Grigi di Mithlond del Regno degli Elfi di Lindon. Quando erano visti dal lato del Lindor gli Ered Luin erano chiamati Ered Lindon.


Ered Mithrin (Montagne Grigie) Si trovano a nord di Bosco Atro. Sono presenti nei romanzi Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli.

Verso la fine della Terza Era si osservò un esodo degli abitanti che lasciarono il territorio. I Nani avevano timore dei Draghi che avevano infestato quei luoghi, in gran parte incendiati: il regno che avevano costruito fu quasi interamente distrutto tanto che alla fine le belle vallate tra i monti, un tempo rigogliose, diventarono le Brughiere Aride. Dopo che i draghi furono tornati nelle regioni più fredde del Forodwaith, i Nani vi si stabilirono di nuovo creando però un dominio meno potente.


Ered Nimrais (Monti dei Corni Bianchi o Monti Bianchi). Si trovano nella regione di Gondor, nella Terra di Mezzo sud-occidentale.

Il nome Monti dei Corni Bianchi deriva dal profilo acuminato delle cime montuose e dai numerosi ghiacciai perenni. La presenza di nevi perenni, nonostante il clima temperato della regione di Gondor e Rohan, suggerisce l'altezza elevata di questa catena montuosa.

La catena, priva di valichi, si snoda prevalentemente in senso est-ovest, ma esiste anche un settore settentrionale, che è separato dalla catena principale degli Hithaeglir (Montagne Nebbiose) dalla depressione detta Breccia di Rohan.

Molti fiumi sgorgano lungo i Monti Bianchi, fra loro l'Adorn (un affluente dell'Isen), l'Acquaneve e il Rivo Mering (affluente dell'Entalluvio), e nel lato sud, l'Erui, affluente dell'Anduin, il Ringló e il suo affluente Ciril, il quale insieme al Morthond entrano nella Baja di Belfalas nell'Edhellond vicino Dol Amroth; il Lefnui di Anfalas, e i Cinque Fiumi del Lebennin.

I picchi più importanti sono Irensaga ("segaferro") e Starkhorn. Nelle vicinanze dello Starkhorn troviamo un altro monte, il Dwimorberg, il cui versante orientale, nella valle scavata dal fiume Acquaneve, ospita l'entrata del Sentiero dei Morti, un passaggio che si estende al di sotto dei Monti Bianchi, infestato dai Morti di Dunclivo.

I Monti Bianchi costituiscono il confine settentrionale del regno di Gondor e il confine meridionale di Rohan, eccetto che nella regione più orientale. L'Anórien, infatti, permane una provincia di Gondor pur stendendosi a nord delle montagne.

All'estremità orientale della catena, sulle pendici orientali del monte Mindolluin, sorge la città di Minas Tirith. Le Torri di guardia di Gondor sono poste sulle cime dei sette monti della catena: Amon Dîn, Eilenach, Nardol, Erelas, Min-Rimmon, Calenhad e Halifirien.

Ered Wethrin (Monti d'Ombra, Monti Ombrosi). Si trovano a nord della Terra di Mezzo, durante la Prima Era. A sud, c'era una catena da est ad ovest che divideva il Dor-lómin e il Mithrim a nord dal Beleriand del sud, e ad est curvava verso nord-ovest, formando il contorno dello Hithlum. Una serie di colline a sud-ovest formava il contorno sud del Nevrast, mentre i Monti di Mithrim erano una piccola catena a nord-ovest che separava il Dor-lómin dal Mithrim.

Vari fiumi nascevano negli Ered Wethrin, tra i quali il Narog, il Teiglin e il Sirion. Il punto più orientale degli Ered Wethrin arrivava quasi agli Echoriath, formando una stretta valle attraverso la quale scorreva il corso superiore del Sirion.


Ered Wethrin (Monti d'Ombra, Monti Ombrosi). Si trovano a nord della Terra di Mezzo, durante la Prima Era. A sud, c'era una catena da est ad ovest che divideva il Dor-lómin e il Mithrim a nord dal Beleriand del sud, e ad est curvava verso nord-ovest, formando il contorno dello Hithlum. Una serie di colline a sud-ovest formava il contorno sud del Nevrast, mentre i Monti di Mithrim erano una piccola catena a nord-ovest che separava il Dor-lómin dal Mithrim.

Vari fiumi nascevano negli Ered Wethrin, tra i quali il Narog, il Teiglin e il Sirion. Il punto più orientale degli Ered Wethrin arrivava quasi agli Echoriath, formando una stretta valle attraverso la quale scorreva il corso superiore del Sirion.


Il Monte Fato (chiamato anche in Sindarin Amon Amarth) detto anche Orodruin (Montagna di fuoco) è un vulcano.

Si tratta del luogo al cui interno, nella cosiddetta Voragine del Fato, Sauron forgiò l'Unico Anello. Ne Il Signore degli Anelli i membri della Compagnia dell'Anello devono raggiungere la Voragine del Fato in quanto questi è l'unico luogo abbastanza caldo da poter distruggere l'Unico Anello.

l Monte Fato si trova a Mordor, nei pressi di Barad-dûr, la Torre Oscura  mentre La Voragine del Fuoco, o Sammath Naur in sindarin, è una caverna scavata sul fianco del monte e nella quale Sauron forgiò l'Unico Anello.

Nell'adattamento cinematografico de Il Signore degli Anelli realizzato da Peter Jackson, il vulcano Ngauruhoe è stato usato per rappresentare il monte Fato in alcune scene. Nei campi più ampi la montagna è invece un grande modello o viene rappresentata al computer, o è una combinazione di queste due tecniche.


Il monte Gundabad nell'edizione italiana de "Lo hobbit" è chiamato monte guerrinferno.

È la montagna all'estremo nord delle Montagne nebbiose.

Dopo l'avvento dei nani nella Terra di Mezzo, Durin vi costruì una delle prime roccaforti nanesche e per i nani rimase un luogo sacro.

Durante la seconda era fu conquistata da legioni di orchi discesi da Nord, ma dopo la sconfitta di Sauron e lo smarrimento dell'Unico Anello fu riconquistata dai nani.

All'inizio della terza era, quando i Nazgûl vengono a nord per fondare il regno di Angmar gli orchi riconquistarono la montagna e ne fecero la loro principale roccaforte.

Da qui parte l'esercito di orchi che prende parte alla battaglia dei Cinque Eserciti raccontata ne "Lo hobbit": l'esercito è guidato da Bolg, figlio di Azog il profanatore, ucciso da Dain nella battaglia di Azanulbizar.

La montagna verrà definitivamente riconquistata dai nani nella quarta era della terra di mezzo.


Il Monte Invasato o Dwimorberg fa parte degli Ered Nimrais, ed è situato in cima alla valle di Clivovalle. Ai piedi del monte si stende un bosco di pini e abeti, conosciuto come Dimholt.

La stessa Dimholt contiene una piccola valle, dove è presente una pietra in piedi (la Pietra di Erech) che si trova di fronte a una porta che conduce ai Sentieri dei Morti. I sentieri conducono sotto il Dwimorberg e sono stati infestati nella Terza Era dagli spiriti di uomini. Questi uomini avevano giurato di combattere per Gondor contro Sauron. Ma si ritirarono dalla battaglia e Isildur il re di Gondor maledì il loro nome, sancendo che essi non avrebbero trovato pace fino a quando non avessero adempiuto al loro giuramento. Aragorn, in quanto erede di Isildur, chiese loro di combattere di nuovo contro Sauron per tener fede alla parola data e poter riposare.

Dopo i grandi eventi, alla fine della Terza Era, la Dwimorberg non era più infestata.


L'Irensaga appare nella terza parte del romanzo Il Signore degli Anelli, intitolata Il ritorno del re.

Si tratta di un monte dalla cresta a più punte, la cui forma ricorda una sega, situato nella catena montuosa degli Ered Nimrais, di cui costituisce una delle tre vette principali (le altre sono lo Starkhorn e il Monte Invasato), all'interno del regno di Rohan.


Il Kalormë è una montagna è la seconda vetta più alta dopo il Taniquetil

Geograficamente è situato nella catena montuosa chiamata Mura del Sole, nella parte orientale di Aman, nella regione chiamata Terra del Sole. Queste montagne sono speculari ai monti Pelóri situati a ovest. Il Limite di Arda, in inglese Girdle of Arda, la linea immaginaria che segna il confine di Arda, collega il Taniquetil a ovest con il Kalormë a est.

Oromë chiese a sua moglie Vána una ciocca dei suoi lunghi capelli d'oro. Vána li intrecciò formando un cappio smisurato con il quale Oromë prese al lazzo la cima del monte Kalormë. La corda si arcuò nel cielo e grazie alla magia della corda stessa e alla maestria di Oromë, rimase nel cielo immobile formando un arco lucente. Oromë legò l'estremità ad una colonna delle corti di Manwë e posando il piede sull'arco dorato percorse tutta la strada fino al pinnacolo di Kalorme, mentre tutti gli altri Valar lo guardavo stupefatti.


Il Meneltarma (Pilastro dei Cieli) È il monte sacro che si ergeva alto e imponente al centro di Númenor. In Adûnaico era chiamato 'Minûltarîk'.

Aveva una sommità piatta e vasta, tanto da poter ospitare una grandissima folla durante la cerimonie religiose. Non c'era nessun edificio poiché le funzioni avvenivano sempre all'aria aperta.

Il silenzio assoluto era d'obbligo per chiunque salisse il monte. La tradizione era così forte e radicata che anche gli stranieri si sentivano in dovere di restare muti. Solo il Re aveva il diritto di parlare, per indirizzare preghiere e ringraziamenti a Eru Ilúvatar, durante le tre feste sacre di Númenor: Erukyermë, Erulaitalë e Eruhantalë.

Uccelli e animali non si avvicinavano al monte, eccezion fatta per le Aquile di Manwë, che a volte si potevano scorgere mentre sorvolavano il picco della montagna. Esse erano considerate le guardiane del monte e di tutta l'isola.

Le pendici del Meneltarma digradavano dolcemente, formando cinque catene collinose, paragonabili alle radici del monte, chiamate Tarmasundar, le Radici del Pilastro. Sul pendio sud erano collacate le tombe dei Re di Númenor, in una valle chiamata Noirinan.

Nell'anno 3319 della Seconda Era, Númenor venne distrutta e sprofondò nell'oceano. L'ultima Regina cercò di raggiungere la vetta durante la Caduta, ma le acque la raggiunsero prima che lei potesse arrivare alla cima.

Qualcuno della Casa di Eärendil affermò che la vetta del monte affiora ancora dalle acque. Si dice che se mai qualcuno la trovasse e raggiungesse la cima, potrebbe scorgere le Terre Immortali.


Il monte Mindolluin o, semplicemente, Mindolluin (vocabolo Sindarin che significa testa azzurra torreggiante) è sito all'estremità orientale degli Ered Nimrais (Monti Bianchi), una catena montuosa della regione di Gondor, nella parte sud-occidentale della Terra di Mezzo. Sulle pendici orientali del Mindolluin sorge la città di Minas Tirith. Ne Il Signore degli Anelli, al termine della guerra contro Sauron, Gandalf conduce con sé Aragorn, poco tempo dopo l'incoronazione come Re Elessar, fuori dalla città, di notte, fino alle pendici meridionali del monte. Da qui, percorrendo un antico sentiero, i due raggiungono, verso l'alba, la cima del Mindolluin, da cui si gode una chiara vista delle terre circostanti Minas Tirith.

Dopo aver mostrato ad Aragorn, in questo modo, il reame di Gondor e annunciata al Re, la fine della Terza Era, Gandalf attira l'attenzione del sovrano verso un pendio roccioso. Aragorn, arrampicatosi per il pendio, scopre, al limite delle nevi che imbiancano la cima del monte, un alberello della stirpe di Nimloth come l'Albero Bianco di Gondor.

Riportato a Minas Tirith, l'alberello viene piantato, al posto di quello appassito, al centro del Cortile della Fontana, come segno di rinascita.

A questo segnale segue, giorni dopo, il matrimonio fra Re Elessar e Dama Arwen, a Minas Tirith, alla presenza del popolo di Gondor e delle genti elfiche di Gran Burrone e Lothlórien.


La Montagna Solitaria (Erebor in lingua Sindarin) è una grande montagna isolata nell'estremo nord-est della Terra di Mezzo, da cui nasce il fiume Flutti.

Thráin  il Vecchio, fuggito da Moria dopo l'avvento del Balrog, fondò il regno sotto la Montagna, che fu però abbandonato da Thorin I che si trasferì alle Montagne Grigie. Dopo che i draghi cacciarono i Nani dalle Montagne Grigie, Thror figlio di Dáin I tornò alla Montagna Solitaria nel Rhovanion e qui fondò un prospero regno destinato a durare sino all'avvento del Drago Smaug, che cacciò i Nani dalle loro dimore. La perdita della Montagna Solitaria fu un duro colpo per i Nani che lì avevano ricostruito il loro regno anche perché erano riusciti ad entrare in buoni rapporti con gli uomini che vivevano nella vicina città di Dale sul Lago Lungo.

Successivamente, una spedizione comandata da Thorin Scudodiquercia riconquistò la montagna. La spedizione era composta da tredici nani e uno Hobbit, Bilbo Baggins, che era stato assoldato come scassinatore; quando penetrò dentro la montagna vi trovò l'enorme tesoro accumulato dal drago. Dopo l'uccisione del drago, da parte di Bard, un cittadino di Esgaroth ed erede di Girion, Signore di Dale, i nani non poterono ancora rientrare in possesso delle loro dimore perché sorsero dissapori sul tesoro tra Uomini, Elfi e appunto Nani; dissapori che vennero risolti quando le tre razze dovettero combattere insieme nella battaglia dei cinque eserciti, che li vide contrapposti a Orchi e lupi. Dopo la battaglia Erebor tornò ad essere la dimora dei nani e anche la tomba di Thorin che nella battaglia aveva perso la vita. Il titolo di Re sotto la Montagna passò a suo cugino, Dáin II Piediferro, con il titolo di "Re sotto la Montagna" che poi fu ucciso nella Guerra dell'Anello. Il suo successore fu Thorin III Elminpietra.

Durante la Guerra dell'Anello, Erebor divenne il luogo in cui si fortificarono i Nani e gli Uomini di Dale, assediati dalle forze di Mordor.


Le Montagne Nebbiose, conosciute anche con il nome Sindarin di Hithaeglir - erratamente scritto Hithaiglin sulla mappa originale de Il Signore degli Anelli erano la più grande catena montuosa della Terra di Mezzo nord-occidentale, che, estendendosi da nord verso sud, per una lunghezza superiore alle mille miglia, separava le vaste distese dell'Eriador e del Rhovanion, le terre selvagge. All'estremità settentrionale, corrispondente perfettamente al Monte Gundabad, la catena si scindeva nelle Montagne di Angmar e nelle Ered Mithrin, le Montagne Grigie. Più a sud di Gran Burrone, nei pressi dei monti di Moria, essa descriveva una leggera curva verso sud-ovest, per poi curvare nuovamente verso sud-est fino a Methedras, l'ultimo picco, dalle quali sorgenti sgorgavano l'Entalluvio e l'Isen, e nelle quali braccia si trovava, riparata, Nan Curunir, la valle di Saruman, Isengard. Più a sud vi era infine la breccia di Rohan. Come raccontato nel Silmarillion, le Montagne Nebbiose furono innalzate da Morgoth per ostacolare i cavalli di Oromë.

La vetta più settentrionale delle Montagne Nebbiose era Monte Gundabad, dove secondo le leggende Durin si risvegliò, benché nella Terza Era fosse in mano agli Orchi. Il più grande Regno Nanesco della Terra di Mezzo, Khazad-dûm, si trovava nel mezzo delle Montagne Nebbiose. Le tre vette che erano parte di Khazad-dûm erano Caradhras (Corno Rosso), Celebdil (Argentacuspide) e Fanuidhol (Vettanubi). Dentro Celebdil, i Nani costruirono l'Interminabile Scala, dalle fondamenta della montagna alla sua cima. La vetta più meridionale delle Montagne Nebbiose era il Methedras (Ultimo Picco).

I passi più importanti sono l'Alto Passo e il Passo Cornorosso. Vi era un passo anche alla fonte dell'Iridato.

La Breccia di Rohan era la valle (probabilmente del Fiume Isen) tra la vetta più meridionale delle Montagne Nebbiose e quella più settentrionale dei Monti Bianchi. Potrebbe essere esistito un varco tra Monte Gundabad nelle Montagne Nebbiose e l'estremità occidentale delle Montagne Grigie, benché le mappe pubblicate differiscano su questo punto.


Gli Orocarni o Montagne Rosse, conosciuti anche come Monti dell'Est. SI trovano ad est della Terra di Mezzo. Il nome Orocarni deriva dal Sindarin e significa appunto Montagne Rosse.

La catena montuosa parte dall'estremo nord della Terra di Mezzo e giunge ininterrotta fino al Mare Orientale, che divide la Terra di Mezzo dai continenti di Hyarmenor e Romenor. I monti delimitano il continente per buona parte della sua costa orientale, e vi nascono inoltre numerosi fiumi che confluiscono nel Mare di Rhun e nel Mare Orientale; è probabilmente la catena montuosa più lunga della Terra di Mezzo, dopo la Guerra d'Ira.

In questi monti vi sono numerosi filoni di metalli pesanti e rari nonché di pietre preziose, tanto che vi si stabilirono fin dai Tempi Remoti tre delle Sette Case dei Nani.

All'ombra degli Orocarni si trovava anche la baia di Cuivienen, luogo di nascita della razza elfica.


Le Pelóri, dette anche Monti di Aman o Montagne di Difesa separano le pianure interne di Valinor da Eldamar e dalle terre incolte di Araman e Avathar, formando una mezzaluna che spazia da nord a sud. Il Taniquetil è la più alta di queste montagne e la dimora del trono di Manwë.

Le Aule di Mandos si trovavano apparentemente nelle propaggini settentrionali di questa catena montuosa.


Il monte Rerir Appartiene alla catena montuosa degli Ered Luin, nelle estreme propaggini nordorientali del Beleriand, e appare nell'opera Il Silmarillion.

Il monte è situato in una zona assai alta della catena montuosa, nei pressi del Lago Helevorn, dove probabilmente in tempi passati c'erano stati ghiacciai. Dalle sue pendici nasce il fiume Gelion (Gelion maggiore). Durante la Prima Era la zona era abitata dagli Elfi di Caranthir. Esisteva sulle pendici occidentali del monte una fortezza elfica che venne espugnata dagli Orchi.

Dopo la Guerra d'Ira, il monte crollò rovinosamente, sebbene la porzione degli Ered Luin in cui si trovava rimase al di sopra di Belegaer.


Lo Starkhorn appare nella terza parte del romanzo Il Signore degli Anelli, intitolata Il ritorno del re. Si tratta di un picco dalla punta aguzza e ricoperta di neve, situato nella catena montuosa degli Ered Nimrais, di cui costituisce una delle tre vette principali (le altre sono l'Irensaga e il Monte Invasato). Ai suoi piedi passano i Sentieri dei Morti, mentre dalle sue pendici nasce il fiume Acquaneve, la cui vallata, chiamata Clivovalle, attraversa le montagne verso nord fino alla piana di Rohan. Presso lo sbocco in pianura, è situata la città di Edoras, capitale del regno di Rohan.


Il Taniquetil è la vetta più alta delle Pelóri e la montagna più alta di Arda.

Geograficamente è situato nel punto mediano della costa est di Valinor, affacciandosi ad oriente sulla Baia di Eldamar e sulla sua isola, Tol Eressëa, e dominando la stretta valle del Calacirya a nord.

Sulla sommità si trova Ilmarin, la dimora di Manwë e di Varda. Sul Taniquetil, inoltre, abitano anche alcuni Maiar e Vanyar.

Riguardo alla sua altezza, si dice che dalla sua cima Manwë e Varda potessero vedere ogni luogo di Arda. Negli Annali di Aman (The History of Middle-earth - vol. 10) la genesi della montagna viene fatta risalire a 3450 Anni Valian (1 anno Valian corrisponde a circa 144 anni solari) dalla discesa dei Valar in Arda.

Il monte è conosciuto tra gli Uomini anche come l'Alto Picco Bianco, la Montagna Bianca, la Montagna Sacra, il Monte di Manwë. In Quenya viene chiamato Oiolossë che significa Perenne Candore (letteralmente Bianca-neve-eterna), sebbene in alcuni testi (Valaquenta) sia riferito solamente al picco innevato del Taniquetil, il bastione più alto. In Sindarin è chiamato Amon Uilos con lo stesso significato di Monte perennemente bianco.

In uno tra i suoi primi appunti, Tolkien chiama il monte "Timbrenting o Tindbrenting in Inglese, Tengwethil in Gnomico, Taniquetil in Elfico".


Il Thangorodrim appare in Il Silmarillion. È il nome dei torrioni eretti nell'estremo nord del Beleriand, a settentrione dell'Anfauglith, nella catena degli Ered Engrin.

Le tre montagne del Thangorodrim (dall'elfico "Montagne della Tirannia") erano state erette dal primo Oscuro Signore, Morgoth, nei tempi della sua venuta; esse avevano lo scopo di celare l'immensa fortezza-voragine denominata Angband (da egli stesso scavata) e anche di fungere da ciminiere. Morgoth eresse il Thangorodrim utilizzando i rimasugli degli scavi della tetra fortezza. Probabilmente erano i monti più alti mai esistiti nella Terra di Mezzo, eccettuando i massicci di Valinor.

Il Thangorodrim crollò nel corso della fase finale della Guerra dell'Ira: Morgoth, quasi sconfitto, fece fuoriuscire da Angband i suoi draghi alati che assalirono le schiere di Valinor: ma Eärendil, giunto sulla nave volante Vingilot, uccise il capo di questi draghi, Ancalagon il Nero, che cadde sui torrioni del Thangorodrim, distruggendoli.