Dorsale Orobica lecchese

La Dorsale Orobica Lecchese (DOL) è un percorso che si snoda da Sud a Nord segnando lo spartiacque tra la provincia di lecco ad Ovest e quella bergamasca ad Est.

La traccia attraversa una quantità di scenari differenti davvero impareggiabile, pur non raggiungendo mai quote altissime, il punto massimo è di circa 2230 mslm nei pressi del rifugio FALC, si alternano fitti boschi di faggi, creste aeree, pascoli di alta quota, alpeggi e molte testimonianze storiche di borghi di montagna, santuari e monumenti sacri.

Il trekking parte da sud al Passo di Valcava e si conclude a Colico, durante il percorso si passa accanto al Resegone, si attraversano i piani di Artavaggio e Bobbio, si sfiora il Pizzo dei tre Signori e si conclude tra i maestosi scenari del monte Legnone.

Tutto questo ben di dio però ha un prezzo, in termini di lunghezza e dislivello, il percorso richiede circa 80 km per essere concluso e prevede, sommando i numerosissimi saliscendi un dislivello totale di circa 4500 metri, il tutto distribuito su tappe mediamente lunghe e in alcuni punti anche un po tecniche.

Per questi motivi la DOL è riservata ad escursionisti non solo esperti ma anche in perfette condizioni fisiche, il periodo migliore per affrontarlo è la primavera inoltrata o la fine dell’estate.

 

dislivello complessivo: 4.597 mdd

distanza complessiva: 84,95 km

periodo consigliato: tarda primavera oppure fine estate

numero tappe: minimo 5

Livello di difficoltà: T3 / T4

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Punti d'appoggio raggruppati per zone

Rif. Resegone

Rif. Casari | Rif. Nicola | Rif. Cazzaniga Merlini

Rif. Lecco | Rif. Stella | Rif. Gran Baita | Rif. Sora Casari

Rif. Grassi 

Rif. FALC

Rif. Griera

Rif Roccoli Lorla | Rif. Bellano


tappa 1

valle Imagna
valle Imagna

Dal passo di Valcava al Rif. Resegone

Dislivello: 495 mdd

Distanza: 10 km

 

La prima tappa della DOL è probabilmente la meno faticosa, si parte dal Passo di Valcava in direzione del monte Tesoro e si resta sulla linea di cresta che conduce al monte Ocone e al Corno Camozzera, invece di salire queste cime però, ci si tiene a destra a mezzacosta, scendendo un po di quota e tenendo le creste del Resegone alla nostra sinistra fino a raggiungere il rifugio Resegone.

Tutta la tappa si svolge su mulattiere e sentieri senza incontrare particolari difficoltà tecniche, i panorami sono già suggestivi fin dai primi passi!


tappa 2

Il Resegone
Il Resegone

Dal Rif. Resegone ai Piani di Artavaggio

Dislivello: 1100 mdd

Distanza: 16.5 Km

 

Seconda tappa decisamente più impegnativa specialmente per la distanza. Dal Rif. Resegone si sale verso la Costa del Palio che si affaccia sulla Val Sassina, restando a mezzacosta sempre sul versante occidentale del Resegone si va in direzione dell’abitato di Olino, poco sopra l’abitato si prende la strada provinciale 63 che ci fa compiere un arco portandoci in direzione Ovest, passando sotto la piccola cima di Redondello per poi sbucare sulla provinciale 64 nei pressi del culmine di San Pietro, da qui si riprende il sentiero verso lo Zucco della Mersa e lo zucco di Maesimo, da cui finalmente si vedono i piani di Artavaggio. Scendendo dallo zucco si incontra una mulattiera che ci conduce ai Piani nei pressi del Rifugio Casari


tappa 3

i piani di Bobbio
i piani di Bobbio

Dai Piani di Artavaggio al rif. FALC

Dislivello: 1285 mdd

Distanza: 17.5 km

 

Anche la terza tappa si presenta impegnativa dal punto di vista fisico e stavolta anche da quello tecnico, la fatica può essere mitigata anticipando il posto tappa al Rif. Grassi (tenendo presente però che facendo così si allungherà la tappa successiva)

Dai Piani di Artavaggio si sale verso il rifugio Merlini seguendo la comoda mulattiera. Dal Merlini si procede in direzione Nord Ovest fino a raggiungere il sentiero degli stradini, un sentiero attrezzato con staffe e cavi lungo circa 1,7 km che ci porta ai piani di Bobbio, il sentiero non è tecnicamente difficilissimo ma sconsigliato comunque ai principianti se non seguiti da persone più esperte.

Dai Piani di Bobbio si segue verso Nord la lunga dorsale di cresta fino al Rif. Grassi, se la stanchezza si fa sentire si può pernottare qui, altrimenti, con un ultimo sforzo si piega ad Est verso il Pizzo dei Tre Signori e senza salirne la cime lo si aggira puntando alla Bocchetta di Trona dai cui poi si scende al Rif FALC.


tappa 4

la Val Varrone
la Val Varrone

Dal Rif Falc. al Rif Griera

Dislivello: 1725 mdd        

Distanza: 20.8 km

 

La quarta tappa è la più dura, dislivello, distanza, e alcuni tratti esposti rendono obbligatoria un alzata di buon ora per essere in marcia non dopo le 8 di mattina!

Se la tappa precedente si è conclusa al Rif. Grassi è consigliabile a questo punto allungare di un giorno, fare un breve tappa in più dal Grassi al FALC, riposarsi bene per poi affrontare la lunga traversata fino al Griera.

Dal Rif. FALC si scende verso l’Ex Rif. Pio X, da qui si prende lo storico Sentiero Cadorna che ripercorre la linea fortificata voluta dal Generale Cadorna, tra resti di postazioni di artiglieria e trincee costruite su pendii erbosi e molto esposti è necessario un passo molto sicuro, sconsigliato ai principianti non accompagniati.

Il sentiero si conclude alla bocchetta del Larec da cui si scende in val Varrone, restando a mezzacosta sul lato orografico destro della valle la si ridiscende tutta, per poi risalire verso la frazione di Domando, da qui si risale verso l’alpre Premaniga, da qui si segue il sentiero per i laghi di Deleguaggio, giunti all’alpe omonima, non si sale verso i laghi ma si prosegue per il sentiero verso Subiale. Giunti finalmente in località Subiale ci aspetta l’ultima ripida salita verso il rif Griera.

Prestate molta attenzione a questa tappa perché è faticosa e non offre nessuna tappa intermedia di fortuna!


tappa 5

Panorami dal Legnone
Panorami dal Legnone

Dal Rif Griera a Colico

Dislivello: 553

Distanza: 14.7

 

L’ultima tappa è decisamente meno pesante ed eventualmente può essere spezzata in due pernottando al Rif. Roccoli Lorla.

Dal Griera si traversa a mezza costa l’affascinante versante Ovest del monte Legnone fino risalire la cresta Nord Ovest in corrispondenza del Biv. Silvestri. Dal bivacco si scende lungo la cresta del Legnone fino a raggiungere il Rif. Roccolo Lorla da cui si prosegue sempre in discesa verso il Rif. Bellano. Da qui si scende in direzione di Sommafiume e attraverso le varie frazioni abbarbicate sul versante Nord-Nord Ovest del monte Legnone si scende fino a Colico.