Monte Piota e Cima Crocette

Un agolo di scozia ai margini della Val grande

Le cime della Piota e della Crocetta si ergono come spartiacque tra la Val Cannobina e la Val Pogallo.

La cresta che unisce le due montagne segna il confine del parco nazionale della Val Grande, quindi tecnicamente l’escursione si svolge fuori dal parco, ma l’ambiente selvaggio e solitario è quello tipico della Val Grande e dalle due cime si gode una vista straordinaria su tutta la riserva oltre che su molti 4000 delle alpi!

La gita parte dalla piccola località di Gurro, un paesino appollaiato nell’alta val Cannobina su cui vale la pensa di dire un paio di cose.

Diversi documenti risalenti al XVI secolo d.C. narrano che, dopo la battaglia di Pavia del 1525 tra Francesco I e Carlo V, alcuni mercenari scozzesi, non essendo riusciti a rientrare in patria, abbiano trovato rifugio nel villaggio di Gurro. Il motivo della loro scelta fu che i soldati ritrovarono in Gurro condizioni di vita simili a quelle delle Highlands scozzesi. Infatti le caratteristiche geomorfologiche delle montagne e le distese di prati, adatti alla coltivazione e all'allevamento, ricordano ancora oggi quelle regioni nel nord della Scozia.

Le testimonianze a favore della tradizione sulla fondazione del paese sono numerose e tra queste :

Il bellissimo costume tipico delle donne, composto lavorando 14 metri di stoffa, in cui la sottoveste è in tessuto scozzese e di pregevole fattura

Le vie strette del paese e le antiche case costruite con uno stile che non si riscontra in nessun altro villaggio della valle

La struttura portante dei muri che compongono il perimetro è in legno, formata da un rettangolo intersecato da una croce di S. Andrea.

Torniamo ora a parlare della nostra gita che può essere divisa sostanzialmente in due parti, la prima, più semplice che sale alla Piota, e la seconda parte, molto più impegnativa tecnicamente che segue il filo di cresta fino alla cima Crocette e poi scende in un ripido canalino.

La sola salita alla Piota è comunque panoramicamente molto appagante quindi chi si fermasse qui può godere appieno della vista!

Questa escursione va fatta in assenza di neve e tenendo a mente che il versante da cui si scende, è esposto a nord, quindi si possono trovare accumuli tardivi. Dopo la cima Piota il sentiero che percorre la cresta fino alla cima Crocette e scende nel canalino è piuttosto ipotetico, in pieno stile Val Grande, quindi ci vuole passo esperto e sicuro e anche un po’ di senso orientamento.

Descrizione della gita

Si arriva a Gurro in auto e si parte a piedi prima della piazza del Comune, seguendo un sentiero che sale nel bosco e raggiunge Mergugna, qui si gira destra e si poco dopo si giunge all’Alpe Venzone (1160 m), si continua a salire evitano la mulattiera che si stacca a destra in discesa, si aggira a sinistra il modesto Monte Mater e poco dopo si giunge al bivacco Fulka.

Poco dopo il bivacco troviamo un bivio, teniamo la sinistra in salita, a questo punto il monte Piota è ben visibile davanti a noi e non ci resta che risalirne la facile cresta Nord Est fino alla vetta.

Dalla cima ora si procede a destra in direzione Nord Ovest, in linea d’aria la cima Crocette dista poco meno di un chilometro ed è sovrastata dal Monte Torrione.

Il filo di cresta che unisce la due cime non è segnato, si procede su tracce di sentiero ma per fortuna la cresta è evidentissima e non si può sbagliare, attenzione al terreno e a dove si mettono i piedi.

Giunti sull cima Crocette si segue, sempre con attenzione, ancora la cresta in discesa verso il colle che separa il monte Crocette dal Monte Torrione. Giunti al colle, ci si rivolge a destra in direzione Nord Est, sotto di noi ci sono due evidenti canalini, dobbiamo evitare quello più a destra, e scendere traversando verso il canalino a sinistra, giunti alla sommità del canalino, facciamo un tornante e scendiamo ancora ma traversando verso destra scendendo sostanzialmente nella zona centrale dei due canalini, e puntando dove confluiscono. Qui dobbiamo traversare verso destra, attraverso il canalino che abbiamo evitato prima, ovvero quello di destra, e risalire il sentiero verso l’alpe Vandra.

Dall’Alpe poi si scende su sentiero segnato fino a Pra del Ru, da cui si segue la lunga mulattiera che ci riporta a Gurro.

In assenza di neve la discesa tra i due canalini è piuttosto visibile ma con accumuli tardivi la traccia è completamente invisibile e trovare il sentiero per l’alpe Vandra diventa piuttosto complicato!

Un GPS potrebbe rivelarsi davvero utile!

dati

Lunghezza totale: 14.5  Km

Dislivello totale: 1116 mt

Pendenza media: 17.7%

Carattere della gita: EE

traccia

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punti d'appoggio

Bivacco Fulka