Daniza, vittima dei capricci umani

Alla fine non è il bene a trionfare, come si dice spesso al cinema, ma ottusità e incompetenza, due valori molto più forti di quanto si vuole ammettere.

L’orsa Daniza è morta per questo, per l’ottusità di chi, nel 2014, quando ormai il dibattito sulla sovrapopolazione dei territori alpini è ormai un tema politico e sociale quotidiano, si ostina ancora a voler reintrodurre in natura un predatore alfa, potenzialmente pericoloso anche per l’uomo, sperando, non si sa su che basi, che orso e uomo non vengano mai in contatto.

Il resto lo ha fatto l’incompetenza di chi ha preparato un anestetico che invece di addormentarla l’ha uccisa, ma forse non si è neppure trattato di un errore….

Andando oltre la simpatia che l’immagine dell’orsacchiotto suscita o no in noi, è giusto ricordare che il progetto di reintroduzione dell’orso ha un costo vicino ai 2 milioni di euro, e il rischio è che questo denaro vada gettato al vento inseguendo un idea non applicabile è molto concreto.

La responsabilità di quanto accaduto, morte dell’orsa e spreco di danaro è unicamente da imputare agli ambientalisti integralisti, miopi, ideologizzati, anacronisti e pericolosi!

 

Ciao Daniza… scusaci per essere stata l’ennesima vittima dei capricci umani.

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